DICHIARAZIONE DEI VESCOVI DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE DEL PIEMONTE E VALLE D’AOSTA SULL’IMU E LE SCUOLE
PARITARIE.
I vescovi del Piemonte e Valle d’Aosta esprimono gravi
preoccupazioni per le norme relative al pagamento dell’IMU che colpiscono
ingiustamente la scuola paritaria che svolge un servizio pubblico di primaria
importanza e garantisce in molti paesi alle famiglie e bambini nella scuola
dell’infanzia un servizio spesso unico e comunque indispensabile. Anche le
scuole elementari, medie e superiori hanno sempre avuto da parte delle famiglie
grande apprezzamento per la qualità e serietà del loro insegnamento. Va detto
con chiarezza che queste scuole non ricavano alcun profitto finanziario, ma al
contrario debbono essere sostenute oltre che dalle rette delle famiglie e dai
sempre piu’ ridotti contributi statali e regionali, anche dalle parrocchie o
dagli Istituti religiosi che integrano un deficit che raggiunge cifre di anno
in anno piu’ elevate, dati i costi del personale e della gestione. Come si
possa chiedere a dette scuole di svolgere un servizio gratuito pena il
pagamento dell’IMU o anche solo un contributo simbolico appare paradossale
oltre che ingiusto. A questo punto diventerebbe inevitabile la chiusura che
comporterebbe per lo Stato l'obbligo di finanziare solo in Piemonte un servizio
scolastico per 60.000 alunni con le loro famiglie e migliaia di docenti e
personale, in aggiunta alla scuola statale, che avrebbe costi molto elevati. In
tutta Italia si tratterebbe di 750.000 alunni con alle spalle le famiglie e
decine di migliaia di docenti e personale per un costo quantificato di 5
miliardi di euro.
Il nostro Paese è un caso anomalo in
Europa dove sono molti gli Stati che finanziano in vari modi e forme ma sempre
sostanziali, la scuola non statale . E’ giunto dunque il tempo che anche in
Italia la scuola paritaria che fa parte del sistema di istruzione e formazione
pubblica e risponde al principio di libertà di educazione e di scelta della
scuola da parte delle famiglie,sia posta nelle stesse condizioni di quella
statale, per svolgere a pari diritti e doveri il suo servizio e non debba far
gravare sulle famiglie e sui gestori, i costi necessari come ogni scuola, per
il suo funzionamento. Chiediamo pertanto alle famiglie e alle comunità locali,
ma anche a tutta la scuola di far sentire la loro voce per superare questa
situazione di palese ingiustizia verso chi con sacrificio e impegno opera a
favore delle nuove generazioni. La scuola paritaria non chiede privilegi
rispetto a quella statale, ma solo la possibilità di offrire il suo contributo
all’interno di tutta la scuola italiana per il raggiungimento delle sue
finalità culturali ed educative. Unisce pertanto la sua voce a quella di tutta
la scuola italiana che sta soffrendo per carenze sempre piu’ gravi e merita il
massimo di impegno da parte dello Stato, degli Enti locali e dell’intera
società.
Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta
Per approfondimenti sul tema ecco alcuni link
Nessun commento:
Posta un commento