venerdì 11 novembre 2011

Sintesi Relazione padre Volpi 9.11.2011

SINTESI DELLA RELAZIONE DI P.FIDENZIO VOLPI OFM CAPP SEGRETARIO GENERALE DELLA CISM DURANTE L'ASSEMBLEA NAZIONALE IN CORSO A FIRENZE

Il tema della nuova evangelizzazione ed il ruolo al suo interno della Vita Consacrata, sono stati i temi che sono stati trattati da P. Fidenzio Volpi Ofmcapp, Segretario Generale della Cism nel corso della sua relazione odierna.
Infatti, per P.Fidenzio "il compito dell'evangelizzazione è assolutamente centrale anche per la Chiesa di oggi" .
Essa però deve essere guidata, secondo il Segretario Generale della Cism, da "un discernimento ecclesiale che educa, perchè pone senza paura di fronte alla realtà così com'è, provoca i soggetti all'individuazione di alternative realistiche eticamente non indifferenti e li induce a porre nella speranza radici spirituali sempre più forti e profonde". (1Pt 1,3).
Però, tale nuova evangelizzazione, incontra anche alcune difficoltà sul proprio cammino di realizzazione nella realtà di vita dell'uomo d'oggi, che, per P.Fidenzio Volpi, "sono sintetizzabili nella paura e nello scetticismo, dati dai cambiamenti continui che spingono a vivere sempre più schiacciati sul presente e sulla provvisorietà, rendendo difficile la trasmissione dei valori sui quali costruire il futuro delle nuove generazioni e nella trasformazione della società odierna italiana, da una impermeata di cristianesimo per nascita, ad una che lo diviene per scelta".
In tutto questo, la Chiesa ed in particolare la vita religiosa, per P. Fidenzio, sta vivendo un tempo di minorità data dal calo vocazionale e dalla perdita di alcuni beni immobili che sono divenuti faticosi nella gestione da parte degli Istituti di Vita Consacrata.
Ma ciò, secondo il Segretario Generale della Cism, non deve rendere inerte i consacrati, ma, anzi, spronarli ad elaborare una nuova evangelizzazione che sappia essere "una risposta adeguata ai segni dei tempi, ai bisogni degli uomini e dei popoli di oggi, ai nuovi scenari che disegnano la cultura, attraverso la quale raccontiamo le nostre identità e cerchiamo il senso delle nostre esistenze".
Allora, P. Fidenzio ha voluto donare ai rispettivi Superiori Maggiori presenti a Firenze, alcuni argomenti che possono aiutare la Vita Consacrata a svolgere la sua missione di nuova evangelizzazione nel tempo presente e sono: la vigilanza puntuale, la situazione di minoranza, la dimensione del governo all'interno del proprio istituto religioso e l'esperienza della solidarietà.
La vigilanza puntuale, diviene, per P.Fidenzio, saper cogliere la domanda di Dio presente tra la gente e averne di essa il senso critico, ponendo nel cammino delle persone "autentici cammini spirituali e di rigenerazione interiore".
La situazione di minoranza, invece, invita la Vita Religiosa ad una prassi umile, "affinchè sia conforme a quella abituale odierna, evitando di dare nella società una falsa immagine di ciò che siamo."
La dimensione di governo, per P. Volpi "deve prestare attenzione ai segni d'amore di Dio nel mondo d'oggi".
Ed infine, l'esperienza di solidarietà che, citando l'intervento del Cardinale Bagnasco a Todi lo scorso 17 ottobre, diviene " la mano tesa, trasparente e universalmente nota, luogo dove il Signore Gesù, Salvatore del mondo, ispira e sostiene questa rete fraterna di carità che si avvale di risorse provvidenziali, e di quell'amore gratuito che nessun codice di diritto positivo può stabilire e garantire, perchè esso viene dall'Alto".
Da qui, allora, il Segretario Generale ha tratto alcune linee operative per la Cism e per gli Istituti di Vita Consacrata per esprimere la nuova evangelizzazione.
Il primo punto è dato dal considerare, come tema della prossima Assemblea Nazionale della Cism, il tema della nuova evangelizzazione.
Il secondo, è la "seria valutazione delle nuove esperienze di evangelizzazione rilevate a livello macro regionale".
Il terzo, è dato dall'apportare un proprio contributo come religiosi all'azione della nuova evangelizzazione, avendo a disposizione lo strumento di lavoro elaborato dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal programma decennale della Cei, aiutati anche da vari pastoralisti.
Il quarto, invece, è dato dalla partecipazione anche di laici all'interno della Cism come "visione laica che aiuta a superare clericalismi che, a detta di non pochi osservatori, sono e rimangono remore ad una nuova evangelizzazione”.
Il quinto, il considerare attentamente la realtà della cultura offrendo una possibilità "destinata in particolare a chi, credente o non credente, vede la cultura uno dei ponti per eccellenza delle mediazioni e del dialogo sui grandi temi della vita e della trasmissione della fede".
Il sesto sarebbe un maggior confronto sul tema delle "missioni giovani" che sono già state programmate e realizzate da giovani religiosi e religiose.
E come settimo, rivolto ai responsabili della CISM a livello regionale "a farsi promotori o collaboratori per eventi, incontri con le chiese locali e nelle chiese locali, per far sì che il tema della nuova evangelizzazione si apra all'ascolto e al dialogo con i suoi diretti interessati, soprattutto se di giovane generazione".
In conclusione del suo intervento, il Segretario Generale ha sostenuto come anche oggi Dio voglia raggiungere l'uomo con il suo disegno di salvezza verso di lui, nonostante la sua dissipazione: è da qui che nasce per ogni consacrato la speranza cristiana in cui Lui "saprà dare un futuro all'umanità e alla Chiesa".

martedì 8 novembre 2011

Relazione Inaugurazione Assemblea Nazionale CISM

DON ALBERTO LORENZELLI: LA VITA CONSACRATA IN ITALIA E' CHIAMATA CON SPERANZA AD AFFRONTARE IL TEMPO PRESENTE
8/11/2011 - Firenze

Nella sua relazione inaugurale per la 51esima Assemblea Nazionale della Cism, Don Alberto Lorenzelli SDB, Presidente Nazionale della Conferenza che raggruppa tutti i Superiori Maggiori degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, ha voluto considerare la realta’ odierna dei consacrati nella Chiesa Italiana e nella società, e quali possono essere per loro gli "scenari" futuri.
Primariamente, la Vita Consacrata in italia, è chiamata a confrontarsi con i mali della società odierna, che, per don Lorenzelli sono: ”la disaffezione della gente che silenziosamente abbandona la pratica cristiana, i problemi di moralità pubblica, l’estenuante crisi economica e le responsabilità connesse, la precarietà che affligge la gioventù, la disoccupazione e il progressivo impoverimento della gente”.
Ma questi mali, secondo il Presidente della Cism, devono trovare nella Vita Consacrata una risposta credibile di speranza specialmente per quanto riguarda la crisi economica odierna.
In essa don Lorenzelli vede un richiamo dato alla Vita Consacrata affinchè viva maggiormente la sobrietà come suo stile di vita profetico del tempo presente, di cammino accanto all’uomo odierno che vive il dramma della fatica che oggi compie l’economia italiana.
Infatti la relazione del Presidente della Cism afferma che “ la messa in crisi degli stili di vita non è certo una variante di stile di tante famiglie ed interroga seriamente una vita religiosa che necessità di una sottolineatura di sobrietà, non certo per immagine, né per un'equivoca idea di solidarietà, ma perché da sempre appartiene al senso di una identità e presenza accolta con benevolenza e gratitudine dalla nostra gente”
Così, poi, per il Presidente della Cism, diviene nel nostro Paese importante che la Vita Consacrata abbia ciò che ha chiamato nella medesima prolusione, "identità aperta”.
Tale termine indica, per don Lorenzelli, sia un'apertura verso la gente “senza cadere nella trappola dei piccoli o grandi problemi di casa nostra che finiscono per distogliere lo sguardo da orizzonti più alti che danno maggior respiro alla nostra stessa presenza", sia però un considerare, anche nell’azione missionaria verso le esigenze della chiesa e del mondo, la propria identità, "evitando che ne venga sminuito il valore."
Su ciò, don Lorenzelli, ha voluto sottolineare che "molte volte la vita consacrata fa molte cose, tappa molti buchi e siamo a volte generosissimi con le chiese locali, ma facciamo cose che non ci competono, perdendo la nostra propria identità carismatica, rischiando di finire nella centrifuga schiavizzante delle urgenze del momento, che ci dissuangano senza pietà, fornendoci solamente qualche blando riconoscimento compensativo”
Per questo, ha sempre sostenuto nella sua relazione il Presidente della Cism, "necessitiamo, a mio avviso, di un maggior confronto con i soggetti Ecclesiali(chiese particolari, gruppi, movimenti, laici di esperienza e professionalità) proprio per evitare che la nostra identità, che ha profonde radici storiche nel nostro Paese,non finisca per addurre ragioni a cui nessuno crede più, perché non intercettano il comune sentire diffuso anche di altre realtà Ecclesiali”.
Da tale confronto nasce un cammino comune per la Vita Consacrata in italia con tutta la comunità ecclesiale dell’Italia, che è la nuova evangelizzazione.
In tale opera la Vita Consacrata è chiamata, secondo il Presidente della Cism, a “ inventare tempi e spazi di gratuità”, dove, citando l’esperienza di P.Giacomo Bini, ex Ministro Generale dei Frati Minori, “le strutture sono al servizio dei valori e diventano progressivamente segni di vita, trasparenza più che efficienza e soprattutto significative per il nostro mondo”.
Quindi,concludendo la sua articolata prolusione, dove sono stati posti i segni positivi e le difficoltà odierne sia della Chiesa, sia della società e sia della Vita Consacrata, il Presidente Nazionale della Cism ha voluto donare un messaggio di speranza ai Superiori Maggiori presenti a Firenze in questi giorni, affermando che "oggi, la Vita Religiosa in Italia, non nasconde che sia in affanno, ma non ha affatto esaurito le sue potenzialità: siamo in una stagione di potatura e non di disboscamento!”.
Ed ancora: ”Pertanto si tratta di coltivare germi di vita e non spargere semi di morte”.