giovedì 15 novembre 2012


ARCIDIOCESI DI TORINO -  CURIA METROPOLITANA

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Direttore: don Livio Demarie


C O M U N I C A T O   S T A M P A



S I N O D O   D E I   G I O V A N I
( Per informazioni: Maurizio VERSACI 349.5048263. Vedi anche: http://goo.gl/TzczX )

INNESTATI! – E' questa la parola chiave per il lancio del SINODO DEI GIOVANI della Diocesi di Torino, fortemente voluto, in relazione all'Anno della Fede, dall'Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia. È tutto pronto per l'appuntamento di domenica 18 novembre, l'Opening del Sinodo che coinvolgerà i giovani della Diocesi in un percorso di due anni.
L'appuntamento sarà alle ore 12 presso il Santuario della Consolata, dove i giovani provenienti dai quatto distretti della Diocesi, con un'accoglienza musicale, saranno ospitati per condividere il pranzo al sacco.
Alle ore 14 l'Arcivescovo affiderà all'intercessione della Vergine Consolata tutti i giovani e il loro percorso sinodale, avviandosi poi insieme, in un festoso cammino di Chiesa, verso la Cattedrale.

Alle ore 15, sul sagrato della Cattedrale - sperando nel tempo favorevole! - sarà ufficialmente aperto per la Diocesi l'Anno della Fede e il Sinodo dei Giovani, nella Solennità della Chiesa locale, quest'anno eccezionalmente impreziosita da 12 Ordinazioni Diaconali: 10 del seminario diocesano e 2 candidati al diaconato permanente. Qui, a due rappresentanti di ogni parrocchia, dei movimenti, delle associazioni e aggregazioni laicali della Diocesi, sarà consegnata una pianta di vite, una barbatella, simbolo del Sinodo che intende “innestare” nella pastorale giovanile un percorso di stile sinodale, sorretto dallo Spirito Santo, in cui i protagonisti indiscussi siano i giovani. La consegna di una «vite vera» intende richiamare la necessità della cura paziente e generosa della propria relazione con Dio e dell'umile servizio nella «vigna del Signore», come ebbe a dire Benedetto XVI pochi minuti dopo la sua elezione al soglio pontificio. Il tema del Sinodo sarà infatti “Come tralci di vita”, che si oppone sia a una vita condotta nella logica dello "(s)tralcio" gettato nel mondo senza un fine preciso né un senso, sia a una fede come "intralcio" per una vita felice e riuscita. I giovani saranno invece chiamati, con le loro comunità, a riscoprire la bellezza della fede che li ha «innestati», con il Battesimo, in Cristo e nella vita della Chiesa.
Come possiamo comprendere dalle parole di don Luca Ramello, Direttore dell'Ufficio di Pastorale Giovanile, “il Sinodo, che si rivolge a tutti i giovani della Diocesi di Torino, dai 17-18 ai 30 anni, è un invito a camminare insieme secondo tre prospettive: camminare insieme nell’Anno della Fede, rinnovando la propria passione per il Signore Gesù, Via, Verità e Vita; camminare insieme nell’ascolto degli appelli che lo Spirito suscita nei giovani e, attraverso di loro, alla Chiesa, sempre chiamata a rinnovarsi nella fedeltà al Vangelo; camminare insieme nell’annuncio sereno e coraggioso della salvezza donata dal Signore Gesù, come condivisione della gioia della fede con i propri coetanei, amici, compagni di studio e colleghi di lavoro. L'orizzonte, nel decennio dedicato dai nostri Vescovi alla sfida educativa, è quello di un serio discernimento sull'educazione alla fede delle giovani generazioni, che vorrebbe poi prendere la forma della consegna, nel 2015, di nuovi Orientamenti di Pastorale Giovanile.
L'accoglienza della Grande Croce del Sinodo sulla porta della Cattedrale, il canto del Credo in una versione giovanile per coro e orchestra (composta da giovani!) e la memoria del Battesimo saranno segni intensi con cui l'Arcivescovo, accompagnato dai giovani, introdurrà la Chiesa di Torino in un rinnovato cammino di fede, accolta e donata.
"Innestati" dunque significa: prendiamo coscienza di essere in comunione con Cristo e la Chiesa ma anche...ciascuno si coinvolga, si appassioni, ”s'innesti” nel dinamismo dell'Anno della Fede e del Sinodo dei Giovani: perché tutti insieme possiamo portare frutto, e il nostro frutto rimanga (cfr Gv 15,16)!”.