martedì 8 novembre 2011

Relazione Inaugurazione Assemblea Nazionale CISM

DON ALBERTO LORENZELLI: LA VITA CONSACRATA IN ITALIA E' CHIAMATA CON SPERANZA AD AFFRONTARE IL TEMPO PRESENTE
8/11/2011 - Firenze

Nella sua relazione inaugurale per la 51esima Assemblea Nazionale della Cism, Don Alberto Lorenzelli SDB, Presidente Nazionale della Conferenza che raggruppa tutti i Superiori Maggiori degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, ha voluto considerare la realta’ odierna dei consacrati nella Chiesa Italiana e nella società, e quali possono essere per loro gli "scenari" futuri.
Primariamente, la Vita Consacrata in italia, è chiamata a confrontarsi con i mali della società odierna, che, per don Lorenzelli sono: ”la disaffezione della gente che silenziosamente abbandona la pratica cristiana, i problemi di moralità pubblica, l’estenuante crisi economica e le responsabilità connesse, la precarietà che affligge la gioventù, la disoccupazione e il progressivo impoverimento della gente”.
Ma questi mali, secondo il Presidente della Cism, devono trovare nella Vita Consacrata una risposta credibile di speranza specialmente per quanto riguarda la crisi economica odierna.
In essa don Lorenzelli vede un richiamo dato alla Vita Consacrata affinchè viva maggiormente la sobrietà come suo stile di vita profetico del tempo presente, di cammino accanto all’uomo odierno che vive il dramma della fatica che oggi compie l’economia italiana.
Infatti la relazione del Presidente della Cism afferma che “ la messa in crisi degli stili di vita non è certo una variante di stile di tante famiglie ed interroga seriamente una vita religiosa che necessità di una sottolineatura di sobrietà, non certo per immagine, né per un'equivoca idea di solidarietà, ma perché da sempre appartiene al senso di una identità e presenza accolta con benevolenza e gratitudine dalla nostra gente”
Così, poi, per il Presidente della Cism, diviene nel nostro Paese importante che la Vita Consacrata abbia ciò che ha chiamato nella medesima prolusione, "identità aperta”.
Tale termine indica, per don Lorenzelli, sia un'apertura verso la gente “senza cadere nella trappola dei piccoli o grandi problemi di casa nostra che finiscono per distogliere lo sguardo da orizzonti più alti che danno maggior respiro alla nostra stessa presenza", sia però un considerare, anche nell’azione missionaria verso le esigenze della chiesa e del mondo, la propria identità, "evitando che ne venga sminuito il valore."
Su ciò, don Lorenzelli, ha voluto sottolineare che "molte volte la vita consacrata fa molte cose, tappa molti buchi e siamo a volte generosissimi con le chiese locali, ma facciamo cose che non ci competono, perdendo la nostra propria identità carismatica, rischiando di finire nella centrifuga schiavizzante delle urgenze del momento, che ci dissuangano senza pietà, fornendoci solamente qualche blando riconoscimento compensativo”
Per questo, ha sempre sostenuto nella sua relazione il Presidente della Cism, "necessitiamo, a mio avviso, di un maggior confronto con i soggetti Ecclesiali(chiese particolari, gruppi, movimenti, laici di esperienza e professionalità) proprio per evitare che la nostra identità, che ha profonde radici storiche nel nostro Paese,non finisca per addurre ragioni a cui nessuno crede più, perché non intercettano il comune sentire diffuso anche di altre realtà Ecclesiali”.
Da tale confronto nasce un cammino comune per la Vita Consacrata in italia con tutta la comunità ecclesiale dell’Italia, che è la nuova evangelizzazione.
In tale opera la Vita Consacrata è chiamata, secondo il Presidente della Cism, a “ inventare tempi e spazi di gratuità”, dove, citando l’esperienza di P.Giacomo Bini, ex Ministro Generale dei Frati Minori, “le strutture sono al servizio dei valori e diventano progressivamente segni di vita, trasparenza più che efficienza e soprattutto significative per il nostro mondo”.
Quindi,concludendo la sua articolata prolusione, dove sono stati posti i segni positivi e le difficoltà odierne sia della Chiesa, sia della società e sia della Vita Consacrata, il Presidente Nazionale della Cism ha voluto donare un messaggio di speranza ai Superiori Maggiori presenti a Firenze in questi giorni, affermando che "oggi, la Vita Religiosa in Italia, non nasconde che sia in affanno, ma non ha affatto esaurito le sue potenzialità: siamo in una stagione di potatura e non di disboscamento!”.
Ed ancora: ”Pertanto si tratta di coltivare germi di vita e non spargere semi di morte”.

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